Cannes, 22 maggio- “E’ un miracolo che nessuno avesse ancora portato sullo schermo il personaggio di Modesta”. Così Valeria Golino alla presentazione del suo ‘L’Arte della Gioia”, dallo scandaloso romanzo postumo di Goliarda Sapienza (edito da Einaudi), che ha debuttato oggi in anteprima mondiale alla 77ª edizione del Festival di Cannes.
Una serie Sky Original prodotta da Sky Studios e da Viola Prestieri per HT Film, scritta dalla stessa Golino insieme a Luca Infascelli e Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo, la cui prima parte sarà al cinema con Vision dal 30 maggio, mentre la seconda parte dal 13 giugno, per poi essere trasmessa prossimamente su Sky e in streaming su Now.
Modesta (interpretata da Tecla Insolia) nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera, è la protagonista di questa storia drammatica e avventurosa. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo. Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia. Nel cast anche Jasmine Trinca, in quelli di Leonora, madresuperiora del convento in cui Modesta verrà accolta ancora bambina, Valeria Bruni Tedeschi, Guido Caprino, Alma Noce, Giovanni Bagnasco, Giuseppe Spata.
“Quando la produttrice Viola Prestieri, a cui mi lega una lunga amicizia, mi ha proposto di adattare il romanzo, non ho potuto sottrarmi all’opportunità di raccontare una storia così marcatamente moderna e coraggiosa. Le nostre precedenti collaborazioni (Miele ed Euforia) mi avevano già permesso di concentrarmi sull’introspezione di personaggi elaborati, e questa volta abbiamo condiviso l’urgenza di raccontare un personaggio femminile così inedito per la libertà e spregiudicatezza con cui si approccia alla vita e alla sessualità. E in fondo, ritengo che in questo momento storico sia ancora più importante raccogliere l’eredità di Goliarda Sapienza, una straordinaria precorritrice dei tempi”, dice Valeria Golino che era già stata a Cannes con i suoi film da regista, “Miele” e “Euforia”, entrambi selezionati nella sezione Un Certain Regard rispettivamente nel 2013 e nel 2018.
E poi: “Nei primi anni del 900, Modesta combatte sola, guidata dal suo istinto, una battaglia che tutte le donne continuano a intraprendere molti anni dopo. La sua battaglia è innanzitutto un percorso di presa di coscienza del ruolo della donna, guidato da un’insaziabile sete di libertà. La forza del suo personaggio, che i lettori conoscono ed è mia ambizione raccontare agli spettatori, non deriva soltanto dalla sua spinta ad autodeterminarsi, ma proprio dalla sua capacità di esplorare i propri desideri a discapito e a prescindere dalla morale condivisa, dai pregiudizi e dai ricatti che la mettono costantemente alla prova. E lo fa rompendo ogni recinto e plasmando la società che la circonda. L’Arte della Gioia è un inno alla libertà, all’autocoscienza e all’autodeterminazione, ma anche al dissenso e alla disobbedienza. Personalmente non credo ci sia messaggio più forte e contemporaneo per il pubblico di oggi”.