Roma, 19 ottobre- “Le sorelle Giussani hanno scritto Eva Kant per farle sempre salvare quel testone di Diabolik. La dialettica salva i conflitti. In un mondo in bianco e nero Eva porta l’amore. L’amore è l’unica cosa che può fare superare la corruzione e la violenza”. A parlare è Miriam Leone, nuovamente nei panni di Eva Kant, nell’ultimo film della trilogia diretta dai Manetti boros. e dedicata al Re del Terrore: Diabolik.
Prodotto da Mompracem con Rai Cinema, Diabolik chi sei? è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public e uscirà nelle sale dal 30 novembre distribuito da 01 Distribution. Dietro la maschera del Re del Terrore di nuovo Giacomo Gianniotti e nei panni dell’ispettore Ginko sempre Valerio Mastandrea. Torna anche Monica Bellucci nel ruolo della carismatica e anticonvenzionale Altea.
“Siamo stati fedeli a Diabolik in quanto fumetto- spiegano i fratelli Manetti-. Ma ci abbiamo messo anche del nostro. Il punto di vista è diverso. Abbiamo dato a ogni film un’impronta diversa. Abbiamo raccontato Diabolik ed Eva Kant. In questo film gli uomini sono incatenati e le donne risolvono. Volevamo raccontare un personaggio misterioso attraverso gli occhi di altri, nel primo attraverso quelli di Eva Kant, nel secondo attraverso quelli di Ginko, e ora vi diciamo chi è Diabolik”.
E poi ancora: “Sono tre film diversi, il primo si concentrava sull’eleganza, è stato un film in costume, un lavoro lungo e complicato. Nel secondo abbiamo lasciato l’epoca degli anni sessanta e in quest’ultimo siamo negli anni settanta, in un terreno più nostro perché noi siamo appassionati della cultura degli anni settanta”.
Un Diabolik, questo, all’insegna del girl power. “Qui per la prima volta Eva trova un’altra donna come lei, ovvero libera. Libere e indipendenti entrambe, Eva e Altea, amano i loro uomini al di fuori del matrimonio. Siamo tra gli anni sessanta e settanta e questo era lungimirante nell’immaginare un mondo migliore con due donne complici. Monica è una donna che ti sostiene e ti affascina. Ci siamo davvero divertite”.
E Monica Bellucci aggiunge: “È stato meraviglioso lavorare con Miriam e con i Manetti. Sono donne emancipate, libere e sensuali in un mondo ancora totalmente dominato dagli uomini. Le sorelle Giussani erano non solo delle grandi artiste, ma anche delle imprenditrici. Una cosa atipica a quell’epoca”.
Credit: Nicole Manetti