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Assegnato il Nastro della legalità alla serie ‘Il Clandestino’

Napoli, 2 giugno- Assegnato il Nastro della legalità – Grandi Serie 2024 alla serie “Il Clandestino”, andata in onda con grande successo di pubblico da lunedì 8 aprile in prima serata su Rai 1. La serie tv diretta da Rolando Ravello è una coproduzione Rai Fiction e Italian International Film – Gruppo Lucisano, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano, scritta da Ugo Ripamonti, Renato Sannio, Michele Pellegrini ed è interpretata oltre che da Edoardo Leo da Hassani Shapi, Alice Arcuri, Fausto Maria Sciarappa e Lavinia Longhi.

Questa la motivazione della giuria dei Giornalisti Cinematografici che hanno assegnato il Nastro: “Aver scelto di affidare ad un detective fuori dai canoni tradizionali la difficile missione di rinnovare un genere molto frequentato dalla serialità è un segno di attenzione significativo ai temi del sociale, pur nella costruzione di un prodotto destinato al grande pubblico. Merita quindi una sottolineatura speciale l’incursione costante dei personaggi di questa serie davvero innovativa – e diversa – in un mondo di fragili che troppo spesso sfugge, nella realtà come nella fiction, allo sguardo di chi vive la quotidianità delle grandi città”.

Dichiara la produttrice Paola Lucisano, che condivide il premio con il team degli autori, con il regista Rolando Ravello e con Edoardo Leo: “Sono onorata di ricevere questo importante riconoscimento che si colloca in una categoria tra le più apprezzate dei Nastri d’Argento, a dimostrazione che la serie Il Clandestino è stata accolta oltre che per lo stile, il ritmo e i personaggi, anche per la sua etica sociale. Un ringraziamento speciale al sindacato e alla Rai, che hanno dimostrato un’attenzione speciale a questo prodotto”.

La serie è incentrata sulle vicende di Luca Travaglia (Edoardo Leo), ex ispettore capo dell’antiterrorismo, che ha lasciato la polizia in seguito a un violento attentato che è costato la vita alla sua donna. Trasferitosi a Milano, lavora come buttafuori nelle discoteche, cercando di anestetizzare il dolore con l’alcol. Il muro che ha alzato tra se stesso e la vita comincerà a sgretolarsi quando incrocerà sulla sua strada Palitha (Hassani Shapi), un cingalese intraprendente e sopra le righe che lo trascinerà nell’idea di mettere in piedi un’improbabile agenzia investigativa. E così, in una Milano dai mille volti, dalle mille anime, dalle mille lingue e dialetti, Travaglia ritroverà a poco a poco il suo posto nel mondo, mettendosi al servizio degli “ultimi”, che la società non vuole vedere, e dei “primi”, che a causa della loro posizione non possono rischiare di essere visti. Un uomo che tutti a Milano, italiani e stranieri, chiamano “Il Clandestino”.

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