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Cannes 77: grande cinema, ma anche Gaza e il #MeToo

Roma, 14 Maggio (l.d.c.)- Un’edizione monstre, tra grande cinema d’autore e come sempre il glamour del red carpet più atteso dell’anno: Cannes apre il suo 77.mo Festival quest’anno con una superstar come Meryl Streep, aspetta Coppola e Richard Gere e annuncia una maratona di film da tutto il mondo con un programma che non dimentica la memoria, l’attualità e perfino il #MeToo.
Fino a sabato 25 maggio con l’assegnazione della Palma d’oro al miglior film una grande attenzione al cinema francese ma quest’anno anche al cinema americano con il film ‘testamento’ di un maestro come Francis Ford Coppola. C’è il nostro Pierfrancesco Favino nella Giuria presieduta da Greta Gerwig e il Festival segna il ritorno dopo nove anni in concorso per Paolo Sorrentino, oltre alla celebrazione italo francese di Marcello Mastroianni in un film in cui Marcello è sua figlia Chiara e un’inaugurazione con la più straordinaria di tutte, Meryl Streep alla quale va la
Palma d’Oro alla carriera proprio sul palcoscenico della prima serata, aspettando il secondo Premio hollywoodiano al regista e sceneggiatore statunitense George Lucas, splendido autore ottantenne, creatore di saghe indimenticabili con i film di Star Wars e Indiana Jones.

Ma l’Italia, fuori concorso, è anche un autore internazionale come Roberto Minervini e ancora L’arte della gioia, prima serie diretta da Valeria Golino dedicato a Goliarda Sapienza, e il restauro di Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio. Riuscirà Cannes a far parlare solo di cinema? Difficile visto che come ogni anno i temi roventi dell’attualità già si annunciano. Gaza, il #MeToo francese probabilmente uno sciopero dei lavoratori lasciano prevedere il rinforzo consistente, già annunciato nelle cronache della stampa francese, dei servizi di sicurezza.
Opening, fuori concorso, con la commedia francese The Second Act, di Quentin Dupieux con Léa Seydoux e Louis Garrel, grande attesa per Megalopolis di Francis Ford Coppola, nella testa e nei progetti di Coppola fin dagli anni Ottanta, fin dalla costruzione dei finanziamenti un budget di ben 120 milioni di dollari., con Sadam Driver protagonista, che Coppola ha anche prodotto.Ma c’è aria di celebrazione per quella che fu la nuova Hollywood tra i film in concorso: con Coppola George Lucas e Paul Schrader (sceneggiatore anche di Taxi Driver) a Cannes con Oh, Canada in cui torna
con lui sul set, dai tempi di American Gigolò, un grande Richard Gere.

Attesissimo, oltre Hollywood ma con un film che profuma anche di Hollywood, il ritorno di Yorgos Lanthimos e Emma Stone: la grande coppia di Povere creature arriva a Cannes con Kinds of Kindness.
In concorso annunciato anche il film Il seme del fico sacro dell’ìraniano Mohammad Rasoulof appena condannato a cinque anni di carcere, alla confisca dei beni e alla fustigazione con l’accusa di aver fatto parte di un complotto contro la nazione attraverso i suoi film e i suoi documentari peraltro mai visto in Iran. Oggi per il suo Paese latitante Rasulof dovrebbe essere già in Europa. Un altro film ‘speciale’ sarà a questo punto di vista The Apprentice del regista iraniano naturalizzato danese Ali Abbasi: racconta la storia gli inizi di Donald Trump come imprenditore immobiliare, tra gli anni Settanta e Ottanta. Protagonisti Sebastian Stan e Jeremy Strong.
E non possiamo certo dimenticare il nostro Parthenope di Paolo Sorrentino, storia di una donna tra Capri e Napoli dagli anni Cinquanta adoggi. La protagonista è una vera scoperta, Celeste Dalla Porta) a Cannes con Stefania Sandrelli, Luisa Ranieri, Silvio Orlando, Isabella Ferrari e Gary Oldman.

Esordienti e cinema di ricerca come sempre in Un Certain Regard e qui c’è Roberto Minervini con I dannati, nelle sale in Italia dal 16 maggio. Tra i film fuori concorso Horizon: An American Saga, un western in due parti diretto,
cosceneggiato e interpretato da Kevin Costner lanciato a Venezia da Fandango e Oscar® proprio per il western con Balla coi lupi. Con Furiosa: A Mad Max Saga di George Miller, il quinto capitolo della saga con Anya Taylor-Joy.
Presidente della giuria è quest’anno una donna, Greta Gerwig, regista di Barbie ma non solo, preceduta in questo ruolo nella storia del festival solo da Jane Campion nel 2014. Con lei e Favino, il regista spagnolo J. A. Bayona, le attrici Eva Green e Lily Gladstone (candidata all’Oscar® quest’anno per il suo ruolo in Killers of the Flower Moon) e ancora l’attore francese Omar Sy (Quasi amici), l’attrice e sceneggiatrice turca Ebru Ceylan, il regista giapponese Hirokazu Koreeda e l’attrice e regista libanese Nadine Labaki.

Apre Un Certain Regard il cortometraggio Moi Aussi di Judith Godrè che ha accusato pochi mesi fa i registi Benoît Jacquot e Jacques Doillon di violenza sessuale per due episodi avvenuti alla fine degli anni Ottanta, quando era minorenne ( lei oggi ha più di cinquant’anni e per la cronaca i due registi hanno negato le accuse): Con Godrè tra le donne leader del #MeToo francese, riparte il movimento partito nel 2017 con l’affaire Weinstein? La sua campagna ha ottenuto dall’Assemblea Nazionale francese una commissione d’inchiesta sugli abusi sessuali e sul tema delle molestie e delle discriminazioni nei confronti delle donne e il festival sostiene la sua battaglia.
Rischi di agitazione anche per la mobilitazione nell’aria del collettivo francese Sous les écrans la dèche che ha annunciato lo sciopero dei dipendenti di Cannes per la precarietà dei freelance del festival. Comunque in primo piano sarà sempre il cinema…

Tutti i film in concorso

All We Imagine as Light, Payal Kapadia (India)
L’Amour ouf, Gilles Lellouche (Francia)
Anora, Sean Baker (Stati Uniti d’America)
The Apprentice, Ali Abbasi (Canada, Danimarca, Irlanda, Stati Uniti d’America)
Bird, Andrea Arnold (Regno Unito, Francia)
Dāne-ye anjīr-e moqaddas (Il seme del fico sacro), Mohammad Rasoulof (Iran)
Diamant brut, Agathe Riedinger (Francia)
Emilia Perez, Jacques Audiard (Francia, Messico)
Fēngliú yīdài, Jia Zhangke (Cina)
Grand Tour, Miguel Gomes (Portogallo, Italia, Francia)
Kinds of Kindness, Yorgos Lanthimos (Irlanda, Regno Unito)
Limonov: The Ballad, Kirill Serebrennikov (Italia, Francia, Spagna)
Marcello mio, Christophe Honoré (Francia, Italia)
Megalopolis, Francis Ford Coppola (Stati Uniti d’America)
Motel Destino, Karim Aïnouz (Brasile, Francia, Germania)
Oh, Canada, Paul Schrader (Stati Uniti d’America)
Parthenope, Paolo Sorrentino (Italia, Francia)
Pigen med nålen, Magnus von Horn (Danimarca, Polonia, Svezia)
La Plus Précieuse des marchandises, Michel Hazanavicius (Francia)
The Shrouds, David Cronenberg (Francia, Canada)
The Substance, Coralie Fargeat (Stati Uniti d’America)
Trei kilometri până la capătul lumii, Emanuel Pârvu (Romania)

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