HomeARTICOLI'Romeo è Giulietta', la commedia degli equivoci di Giovanni Veronesi

‘Romeo è Giulietta’, la commedia degli equivoci di Giovanni Veronesi

Roma, 14 febbraio- “Pilar mi obbliga a calarmi nei problemi dei trentenni. In questo caso ho raccontato i giovani e la loro crisi d’identità”. Così Giovanni Veronesi alla presentazione del suo Romeo è Giulietta. Dopo aver collaborato con l’attrice nel suo primo film da regista (Romantiche-2023), la coppia Fogliati-Veronesi torna di nuovo a lavorare insieme (il film è stato scritto da entrambi) in questa commedia dove l’equivoco è presente dall’inizio: dal titolo.

La storia è questa: il cinico e grande regista teatrale Federico Landi Porrini (Sergio Castellitto) è in crisi di idee, o per dirla con le sue parole si trova “in una bolla di pochezza”, e ha intenzione di allestire l’ennesima versione del “Romeo e Giulietta” di Shakespeare al Festival di Spoleto.
Fatto sta che non riesce a trovare una possibile ragazza adatta al ruolo di Giulietta. L’unica potrebbe essere Vittoria (Pilar Fogliati), ma decide di non prenderla per via di un’ombra sul suo passato. La giovane candidata però non si rassegna e si presenta sotto una falsa identità, quella di Otto Novembre, pur di prendere il ruolo nello spettacolo, ovviamente quello di Romeo. Il bello è che aiutata dalla truccatrice (Geppi Cucciari) riuscirà nell’impresa.

Nel cast anche: Margherita Buy, Domenico Diele, Alessandro Haber, Maurizio Lombardi e Serena De Ferrari.
“È un po’il sogno di ogni attrice cambiare genere- dice Pilar Fogliati-. D’altronde la questione dell’identità è molto calda nel nostro mestiere. Io qui faccio un Romeo un po’ impacciato e che si nasconde. Fisicamente somiglia un po’ ad un angelo. Nel film Vittoria, cambiando identità, scopre di essere attraente. Sicuramente lei ha torto, ma alla fine crea qualcosa di sublime, suo malgrado, levandosi questa maschera. Mostrarsi per quel che si è spesso è terribile e fa paura, ma è comunque sempre meglio”.

E Sergio Castellitto dice: “Nell’interpretare questo cinico regista teatrale mi sono tolto qualche sassolino dalle scarpe. Si pensa sempre che il mitomane sia l’attore, in verità il vero mitomane è il regista. Mi sono divertito a raccontare anche grandi registi del passato, più o meno dotati di sciarpa. Questo film è delizioso, è una commedia pura. Qui l’argomento serio è l’identità e ci racconta chi siamo, chi non siamo e le bugie che raccontiamo a noi stessi”. Il film uscirà nelle sale il 14 febbraio, il giorno di San Valentino, distribuito da Vision.

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