Bergamo, 6 dicembre- Il cortometraggio Štarter di Péter Dóczé (Ungheria, 2022) vince la quinta edizione del Premio Ermanno Olmi destinato a promuovere e valorizzare i cortometraggi di giovani registi.
Il secondo posto spetta a Things Unheard Of di Ramazan Kılıç (Turchia, 2023), e il terzo a The Passing of Time di Nathan Le Graciet (Francia, 2022).
La menzione speciale per l’opera più significativa inerente “L’essere umano e il tempo”, un tema che Ermanno Olmi ha esplorato sotto diversi aspetti in tutta la sua produzione cinematografica, va a Busan, 1999 di Thomas Percy Kim (USA, Repubblica di Corea, 2022).
Per il primo premio, la scelta della giuria – composta da Luigi Musini (produttore cinematografico), Lorenzo Rossi (ricercatore e redattore rivista Cineforum), Omar Pesenti (regista e sceneggiatore), Giada Mazzoleni (produttrice cinematografica e insegnante) e Giorgia Goi (cultural project manager) – è ricaduta su Štarter di Péter Dóczé, «Una storia preziosa che affronta un tema socialmente rilevante, raccontata attraverso lo sguardo dei bambini: un cortometraggio ben congegnato e che dimostra un buon uso del dispositivo cinematografico». Things Unheard Of di Ramazan Kılıç si dimostra «Un cortometraggio da cui emerge un forte senso del cinema e che affronta temi rilevanti con un messaggio importante – e universale – di resistenza nella condivisione», aggiudicandosi il secondo posto; The Passing of Time di Nathan Le Graciet conquista, invece, il terzo premio con «Un lavoro che si distingue per una regia consapevole, sia nell’uso della camera a mano che permette la massima adesione ai personaggi, sia nella la scelta del bianco e nero che esalta la dimensione poetica del racconto».
La stessa giuria, con la seguente motivazione, attribuisce la menzione speciale a Busan, 1999 di Thomas Percy Kim: «Racconto ben calibrato, con due personaggi molto intensi che rappresentano con efficacia la sfida struggente che il tempo costituisce per l’essere umano, e il legame indissolubile che ci lega ai luoghi di nascita e alle persone a cui dobbiamo la nostra vita».
Durante la serata sono state mostrate le quattro opere finaliste del concorso e si è omaggiato Ermanno Olmi con la proiezione di Dialogo tra un venditore di almanacchi e un passeggiere (Italia, 1954), conservato e restaurato da CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa (Ivrea), per gentile concessione di Edison, e l’anteprima bergamasca del docufilm Il primo sguardo (2009) di Marco Manzoni.
Queste le parole dell’Assessore alla cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti, che ha partecipato alla cerimonia di premiazione: «Il Premio Ermanno Olmi è un’iniziativa cara all’amministrazione comunale, che ha voluto dedicare al maestro del cinema un appuntamento annuale. Appuntamento che nel rendere omaggio a Olmi concretizza l’intento di valorizzare e sostenere le produzioni artistiche delle nuove generazioni. L’evento è promosso dal Comune e ogni anno si avvale della collaborazione della famiglia Olmi, di diverse associazioni di cultura cinematografica bergamasche e di una giuria sempre nuova composta da professionisti del settore. In questi cinque anni il concorso ha visto la partecipazione di registe e registi provenienti da tutto il mondo, e la selezione di cortometraggi si è contraddistinta per qualità e originalità. La serata finale, aperta al pubblico in modo libero e gratuito, è un’occasione per vedere le opere finaliste, incontrare autori e ospiti, nonché rivedere o scoprire per la prima volta in sala i film Ermanno Olmi. I vincitori dei tre premi e della menzione speciale di quest’edizione sono un esempio significativo del carattere internazionale del Premio e della molteplicità di temi e di sguardi che il cinema contemporaneo ci invita a conoscere».