Civitavecchia, Ottobre (R.Mil.) – “Fantozzi dietro le quinte: oltre la maschera, la vita vera di Paolo Villaggio” di Elisabetta Villaggio (Baldini e Castoldi) ha vinto il premio “Un mare di libri”, la Sezione letteraria curata da Marina Marucci dell’International Tour Film Festival di Civitavecchia fondato e presieduto da Piero Pacchiarotti.
“Paolo Villaggio ha fatto la vita che voleva, ha costruito un lavoro che ha amato, ha avuto successo e ha guadagnato bene, come ci ricorda la figlia Elisabetta senza troppi giri di parole – sottolinea nella prefazione Laura Delli Colli – tanto da poter anche sperperare con allegria, come ha voluto, il denaro che gli ha dato la notorietà. Cosa chiedere di meglio ad una vita che il suo Fantozzi neanche avrebbe potuto immaginare?”
La Giuria, presieduta da Graziano Marraffa, fondatore e Presidente dell’Archivio storico del cinema ìtaliano, ha premiato, con lei, Andrea Pergolari, autore di “Mauro Bolognini e gli intellettuali del Novecento” (Rubbettino e Centro Sperimentale di Cinematografia). Scomparso nel 2001, il regista ebbe un intenso e vivace rapporto con gli intellettuali del suo tempo che produsse un percorso tra i più originali e anticonformisti del cinema italiano.
Il riconoscimento è andato anche a Massimo Recchioni per “Una svedese in guerra. La storia de ‘L’Agnese va a morire’” (Editore Solfanelli) il primo film sulla Resistenza, firmato nel 1976 da Giuliano Montaldo (ci ha lasciati a settembre) e tratto dall’omonimo romanzo autobiografico della partigiana Renata Viganò. La svedese di cui al titolo è Ingrid Thulin (scomparsa anche lei) che nel film impersona Agnese e che nel 1962 era sul set del film di Mauro Bolognini “Agostino – La perdita dell’innocenza”.
La cerimonia di consegna del Premio “Un mare di libri” nelle mani dei tre vincitori ha avuto un preludio teatrale con un racconto fantasticato di Valeria Moretti dal titolo “Altrove” pubblicato nel libro “Arripizzari” (Le Commari Edizioni) curato da Alma Daddario.
Protagonista Paul Gauguin, il pittore francese perennemente in fuga, non solo dalla sua patria, alla ricerca di libertà ed ispirazione: da Parigi alla Danimarca, da Panama alla Martinica, da Tahiti a Hiva Oa nelle isole Marchesi millequattrocento chilometri dalla Polinesia, dove morirà nel 1903 a 55 anni.
Lo ha interpretato Giuliano Bruzzese con l’accompagnamento musicale di Vanja Sturno.E’ seguita una lettura della stessa autrice, Valeria Moretti, dal titolo “Il corpo delle donne”: un omaggio alle tante figure femminili che hanno il loro nome scolpito nella storia, ma anche alle tante perseguitate e violentate i cui nomi sono troppo spesso dimenticati.