Roma, 27 luglio- “Non è facile non avere qui accanto a me Andrea Purgatori che ha portato alla nostra famiglia l’elemento del gioco senza mai farci scordare che facciamo cose serie, ma non seriose. Aveva quella leggerezza tipica delle persone intelligenti”. In ricordo di Andrea Purgatori, presidente delle Giornate degli Autori, scomparso lo scorso 19 luglio, la direttrice artistica Gaia Furrer ha aperto la conferenza stampa di presentazione del programma della ventesima edizione delle Giornate, che si svolgerà nell’ambito della 80esima Mostra del Cinema di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre. Annunciando poi che d’accordo con la Siae, sostenitrice delle Giornate, il Premio al Talento Creativo, a un autore emergente, da quest’anno sarà intestato ad Andrea Purgatori.
In programma per questo ventesimo compleanno tanti autori e autrici che hanno il coraggio di uscire dalla loro comfort zone.
A partire dal film d’apertura del Concorso Internazionale dal titolo Los océanos son los verdaderos continentes, esordio al lungometraggio del regista milanese Tommaso Santambrogio (in sala dal 31 agosto distribuito da Fandango). Una coproduzione italo-cubana, un film in bianco e nero girato a Cuba con uno sguardo malinconico su un paese che sta vivendo una crisi migratoria senza precedenti. “Forse è un azzardo aprire con questo film- commenta Gaia Furrer-. Ma la nostra è una scelta di campo: siamo dalla parte di registi e produttori che hanno il coraggio di fare film indipendenti e abbiamo anche scelto registi che sono usciti dall’Italia”. Tra gli eventi speciali, in programma anche altri due italiani: Edoardo Morabito, che ne L’avamposto, ci porta in un altrove esotico in Amazzonia, e Gianluca Matarrese, con L’expérience Zola, che racconta una coppia di attori teatrali francesi in un continuo scambio tra arte e vita.
“Nel concorso ci sono molti esordi, molte donne, cinque le registe, e sono raccontate anche tante storie di donne. C’è tanta varietà geografica e si spazia da film più radicali a film più pop, ma tutti pongono delle domande esistenziali”, prosegue la Furrer. Tra i titoli: il francese Sidonie au Japon, terzo lungometraggio di Èlise Girard, che si svolge in Giappone con Isabelle Huppert nei panni di una scrittrice; sempre restando nel paese del Sol Levante, anche Kanata no uta di Kyoshi Sugita, sul tema dell’empatia e dell’altruismo; l’esordiente olandese Stefanie Kolk con Melk, un antimelò nel quale la protagonista si trova in un inferno burocratico; la belga Delphine Girard in Quitter la nuit, indagine poliziesca su una violenza da stupro; il basco Victor Iriarte con Sobre todo de noche, un film cinefilo attraversato dal cinema e dai generi interpretato da due grandi attrici spagnole, ovvero Lola Duenas e Ana Torrent. E poi: la canadese Ariane Louis-Seize che in Vampire humaniste cherche suicidaire consentant mette in scena una giovanissima vampira che non riesce a mordere, tra film di genere e romanzo adolescenziale; il marocchino Backstage di Afef Ben Mahmoud, un road movie danzante; il greco To kalokairi tis Karmen di Zacharias Mavroeidis, una commedia apertamente queer ambientata in una spiaggia nudista di Atene. Infine: il regista malese Chong Keat Aun in Wu yue xue ci racconta il massacro del 1969 ai danni della comunità cinese in Malesia.
Tra gli eventi speciali : il regista iraniano Ayat Najafi con Aftab mishavad, a metà strada tra finzione e documentario, partendo da uno spettacolo teatrale; i due registi slovacchi Ivan Ostrochovsky e Pavol Pekarcik con Photophobia arrivano in Ucraina tra le rovine di una guerra devastante; la regista franco-palestinese Lina Soualem con Bye bye Tibériade incontra in un percorso a ritroso nel tempo sua madre, la nota attrice Hiam Abbass, al centro vi è la diaspora palestinese; la celebre regista francese Céline Sciamma con il corto This i show a child becomes a poet, una lettera d’amore a Patrizia Cavalli con la complicità della cantante Chiara Civello, mentre la regista macedone Teona Strugar Mitevska presenta tra gli eventi speciali 21 days until the end of the world, un diario intimo che si snocciola in 21 giorni. Infine film di chiusura fuori concorso è lo statunitense Coup! Di Austin Stark e Joseph Schuman su un piccolo gruppo asserragliato in una villa nel 1918.
Sempre alle Giornate degli Autori-Notti Veneziane, sezione realizzata in accordo con Isola di Edipo: L’invenzione della neve di Vittorio Moroni con Elena Gigliotti; Anna di Marci Amenta, su un particolare scottante dell’entroterra sardo; il doc Semidei di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta sulla vicenda di dei due misteriosi guerrieri che riemersero dal mare di Riace nel 1972 dopo duemila anni passati sott’acqua; Frammenti di un percorso amoroso di Chloè Barreau, film che ricostruisce la vita della regista basandosi sulle interviste alle persone che l’hanno amata; Con la grazia di un Dio di Alessandro Roia; Casablanca di Adriano Valerio; Le mie poesie non cambieranno il mondo di Annalena Benini e Francesco Piccolo con la poetessa Patrizia Cavalli e Across di Irene Dorigotti.
Tra le proiezioni speciali: in apertura Nina dei Lupi di Antonio Pisu con Sergio Rubini, Sara Ciocca e Cesare Bocci, un thriller-fantasy distopico tratto dall’omonimo romanzo di Alessandro Bertrante. E poi: Lo scrittore sugli alberi di Duccio Chiarini, doc sul grande scrittore Italo Calvino, Parola ai giovani di Angelo Bozzolini e Il popolo delle donne di Yuri Ancarani.
Le Giornate degli Autori, come ci tiene a sottolineare in finale di conferenza stampa il delegato generale Giorgio Gosetti, sono anche sotto il segno di Citto Maselli, scomparso lo scorso 21 marzo, poiché fu lui insieme a Emidio Greco a creare nel 2004 le Giornate degli Autori.