Roma, 20 Giugno – “Bis per Bellocchio, aspettiamo il tris di Nastri. Si dice che non c’è due senza tre, quindi dopo il Nastro per la migliore serie, Esterno Notte, e per il miglior film, Rapito, ne aspettiamo un terzo”. Così la presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Laura Delli Colli ha detto ieri sera al regista Marco Bellocchio, super premiato dopo le Grandi Serie anche ai Nastri d’Argento 2023.
Una premiazione che si è svolta a Roma al Maxxi (“set naturale per questa cerimonia, non c’è nulla di più artistico, bello e contemporaneo di questa cornice”, commenta il presidente della fondazione Maxxi Alessandro Giuli) e che si è aperta con l’esibizione di Colapesce e Dimartino, vincitori del Nastro d’Argento per la migliore ‘colonna sonora’ per il road movie che li ha lanciati sullo schermo, La primavera della mia vita di Zavvo Nicolosi.
Incetta di premi dunque, ben sette, per Bellocchio: tra cui miglior film, miglior regia, migliore attrice protagonista ossia Barbara Ronchi e migliore sceneggiatura (scritta insieme a Susanna Nicchiarelli e in collaborazione con Edoardo Albinati e Daniela Ceselli).
“È bello vedere che i giovani si emozionano vedendo un film fatto da uno della mia età”, commenta Bellocchio. E poi: “Da piccolo andavo spesso in una sala parrocchiale a Piacenza dopo il catechismo la domenica. Un film che mi sconvolse fu I promessi sposi, vedere la peste. Vedevo Cenerentola, Pinocchio, Biancaneve, quelli sono stati i primissimi film che mi hanno emozionato. Li vedevo al cinema Politeama che non era quello parrocchiale”. “Rapito è un film che è riuscito a conquistare il pubblico con una storia magnifica e poco conosciuta che risponde ad alcune domande molto forti”, commenta Laura Delli Colli.
Nel corso della serata sono saliti sul palco per ricevere il Nastro d’argento anche: Barbara Ronchi (“è stato come lavorare in una compagnia teatrale e il gruppo è stata la forza del film”); Giuseppe Fiorello, vincitore per il miglior esordio per Stranizza d’amuri, premiato anche con il Nastro della legalità e per i due giovani protagonisti, che ha dedicato il premio ai due ragazzi di Giarre; Alessandro Borghi (“vinsi per primo a Taormina il premio Graziella Bonacchi, un’agente molto amata- ricorda l’attore-. È bellissimo condividere con tutti voi quest’amore per il cinema”) e Luca Marinelli (“bello condividere questo traguardo personale e di amicizia”), che si sono scambiati simbolicamente il premio per sottolineare l’amicizia reciproca, premiati per la loro interpretazione ne Le otto montagne, Barbora Bobulova migliore attrice non protagonista per Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti, Pilar Fogliati migliore attrice di commedia (che riceve anche il Premio Wella Professionals per l’immagine) per Romantiche di cui è anche regista, Michele Placido, vincitore di un Nastro Speciale nell’anno de L’ombra di Caravaggio di cui è regista e dell’interpretazione emozionante di Orlando di Daniele Vicari e Antonio Albanese miglior attore di commedia per Grazie ragazzi di Riccardo Milani. “Mi sono un po’ rivisto in questo personaggio”, commenta Albanese.
E poi ancora: Giovanni Veronesi (per il ‘cameo dell’anno’ ne La divina cometa opera prima dell’artista Mimmo Paladino), che ha reso omaggio a Francesco Nuti, recentemente scomparso, Valeria Bruni Tedeschi per il ‘Nastro d’Argento Europeo’ per Forever Young – Les Amandiers, che ha mandato un videomessaggio, e Marco Mengoni ha vinto un Nastro per la migliore canzone originale ‘Caro amore lontanissimo’ per Il colibrì, da lui interpretata, musica di Sergio Endrigo e testo di Riccardo Sinigallia.
Infine ha concluso Laura Delli Colli: “La sala cinematografica è anche chi ti porta al cinema, chi porti al cinema e il ricordo che ne hai. Quando le sale hanno chiuso in pandemia, c’è stata una forte spinta del cinema sulle piattaforme, ma ora bisogna spingere il cinema sul grande schermo con le emozioni che solo la sala è in grado di dare. Questo è un anno di svolta perché al fianco dei grandi maestri ci sono anche delle scoperte e tanti premi per i ragazzi. Significa che il cinema va avanti”.