“Viviamo in un conflitto, come se vivessimo schiacciati tra il ritorno del Medioevo e i valori della rivoluzione francese. Mai come oggi c’è una rivendicazione dei diritti individuali, ma mai come oggi si rischia di esserne privati”. Queste le parole di Nichi Vendola all’anteprima del cortometraggio Arianna di David Ambrosini, presentato presso l’Italian Pavillion – Hotel Excelsior Venezia Lido come Evento Speciale all’interno della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il corto porta sul grande schermo “un’ordinaria” vicenda di discriminazione lavorativa nei confronti dei transessuali.
“Ciascuna discriminazione è come un seme cattivo – ha proseguito Vendola nell’ambito dell’incontro moderato da Angela Prudenzi – Non si ha idea di quanto la transfobia abbia fatto male in Italia e faccia male anche a noi che ci priviamo della ricchezza di persone che hanno lottato più degli altri che preferiscono vivere in una campana di vetro. Ho amato il cortometraggio Arianna perché è militante, denuncia questa esclusione e dà un’indicazione sul percorso da compiere. La libertà e la dignità delle persone non possono essere fatte a fette. Dobbiamo trovare insieme il filo di Arianna”.
“Arianna è una persona che vuole semplicemente essere un avvocato – ha spiegato il regista David Ambrosini – Intorno a lei, una società che la rifiuta perché trans, con tutti gli stereotipi che purtroppo conosciamo”.
Arianna di David Ambrosini è la storia di un fenomeno diffuso ma ancora poco noto: secondo una ricerca dell’Arcigay, il 45% delle persone transessuali ha visto respinta la propria candidatura per un posto di lavoro a causa della propria identità sessuale. Secondo alcuni dati raccolti negli Stati Uniti in una ricerca condotta da American Foundation for Suicide Prevention e dal Williams Institute, UCLA School of Law, il tasso dei tentati suicidi della popolazione transessuale è pari al 44%. Fra questi, il 53% ha dichiarato di averlo fatto dopo aver visto respinta la propria candidatura di lavoro. I numeri sono sconvolgenti, tuttavia Arianna intende lanciare un messaggio positivo: nonostante l’ennesima forte delusione, la protagonista troverà la forza per reinventarsi e ripartire, schierandosi al fianco di chi quotidianamente combatte contro qualsiasi forma di discriminazione.