
Roma, 29 giugno (R. Mil.) – Cosa ci fanno Sofia Loren e Marilyn Monroe insieme a Madre Teresa di Calcutta? E Mastroianni con papa Francesco? E Leonardo Di Caprio e Katherine Hepburn con Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e perfino con i cavalli della sfrenata corsa delle quadrighe di Ben Hur? E’ la magia delle immagini e del cinema che “bloccato il movimento, rende palese l’attimo in cui l’emozione si trasforma in visione e muta in materia”, cioè i ritratti di Barbara Calcei, in arte Bake, in mostra nell’Istituto portoghese di Sant’Antonio a Roma e raccolti sotto l’antitetico titolo “Santi e fanti”.
Si tratta di ritratti pittorici che non cedono alla tentazione di una resa fotografica e sono scaturiti, quelli riconducibili al mondo del cinema, da “contestualizzazioni d’invenzione – come osserva Andrea Romoli Barberini nel catalogo edito da Gangemi e sponsorizzato dall’ambasciata del Guatemala presso la Santa Sede – che fanno rivivere sulla tela, dissimulati dietro il protagonismo del ritratto, atmosfere e luoghi, epoche e miti”. L’intenzione dell’artista, però, non è tanto quella di cogliere e riproporre la narrazione di un film o le caratteristiche di una star, quanto, in fondo in fondo, la volontà di restituire alla pittura le suggestioni che il cinema le ha preso in prestito e non di rado continua a prendere.