lunedì, 20 Marzo 2023

Record di sale per Zalone

Record di sale per Zalone

Roma, 29 dicembre (Fr. Palm.) – Che Checco Zalone raccolga grandi(ssimi) numeri non è una novità, basta ricordare quelli che ha portato a casa il suo precedente film, Sole a catinelle: 51 milioni di euro d’incasso e otto milioni di spettatori. Quo vado?, suo nuovo lavoro che esce il 1° gennaio con Medusa, punta in alto già a partire dal numero di schermi che ha conquistato: ben 1300, un record. E sono più di 100 le sale che ospitano, il 31 dicembre, una proiezione a mezzanotte e mezza e un’altra alle 2, per passare il Capodanno in compagnia del comico, ancora una volta diretto da Gennaro Nunziante, al suo fianco anche come sceneggiatore.

Come sottolinea Pietro Valsecchi, che con la Taodue ha prodotto la commedia, interpretata anche, tra gli altri, da Eleonora Giovanardi, Sonia Bergamasco, Ludovica Modugno, Maurizio Micheli, Ninni Bruschetta e Lino Banfi, “L’aspettativa è tanta. E’ stato un film complicato, girato dal Polo Nord all’Africa, con tanti attori e tanti ambienti, non tipicamente italiano. Non abbiamo guardato al budget ma a fare un buon prodotto, l’ultimo film di Checco ha incassato talmente tanto che dovevamo sorprendere voi e noi stessi. Questo tipo di commedia ricorda quella all’italiana, con un percorso contemporaneo. Il nostro cinema ha bisogno di rischiare, sugli incassi ho sempre fatto una scommessa e l’ho vinta, so che accadrà anche quest’anno”.

Più cauto e prudente (o solo scaramantico?) Zalone: “Penso sia impossibile ripetere quel traguardo, ma anche vendessimo la metà dei biglietti va bene. Volevamo cambiare, non ci andava di rappresentare ancora la nostra bellissima Puglia, quindi siamo andati in Norvegia. La storia è più complessa, ma in tutti i film mettiamo tanta passione e amore, ispirandoci alla commedia dei grandi, anche senza azzardare paragoni. Tendo a quel cinema e a quei personaggi, ma nel finale ho voluto portare un filo di speranza, anche a rischio di apparire buonista”.

Sullo schermo,  Checco è un impiegato che gode di tutti i benefici di un posto di lavoro fisso, presso l’ufficio provinciale di caccia e pesca del suo paese, dove abita con i suoi genitori senza voler convivere o sposarsi. Quando il governo vara la riforma della pubblica amministrazione che decreta un taglio drastico del personale, la sua vita invidiabile e comoda finisce e si troverà davanti a una scelta: perdere quella sicurezza per ottenere in cambio dei soldi o non mollare, accettando di essere trasferito lontano da casa, in posti sempre nuovi e diversi? Il dubbio, per lui che è cresciuto pensando che il posto fisso sia sacro, non c’è. Ed è così che si ritrova a viaggiare per l’Italia, ma non solo: finirà al Polo Nord, tra orsi, animali in via d’estinzione e una ricercatrice che lo farà innamorare…

La pellicola usa toni politicamente scorretti, ma senza oltrepassare il limite: “L’importante è avere buon senso ed educazione – afferma Zalone – Ormai la scorrettezza ha alzato la soglia, anche da quando c’è il web, tutti fanno a gara. Non c’è un grafico che stabilisce il confine, basta non arrivare all’offesa gratuita”.

E Nunziante aggiunge: “Da sempre fotografiamo quello che ci passa intorno restando in mezzo alla strada. Dopo ogni film andiamo in letargo, puliamo la testa e poi mettiamo un nuovo seme della storia, aspettando che germogli. Abbiamo rispetto per quello che deve andare nelle sale e confrontarsi con la gente, cerchiamo di dare il massimo. Qui siamo partiti dall’idea dell’impiegato come patriota e non come parassita, ci piace fare ironia, non pedagogia. E non trattiamo mai la volgarità, piuttosto cerchiamo di evitare la banalità, l’ovvietà”.

 

 

 

 

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