
Venezia, 30 agosto – “Impegnarsi anche per spiegare il principio dell’accoglienza, per aiutare l’integrazione delle persone che vengono in questo paese nel rispetto delle nostre regole e delle nostre leggi. Uno dei modi per superare le paure è la conoscenza. Lavorare su questo è un’operazione fondamentale, l’altra faccia della politica sull’immigrazione insieme al combattere i fenomeni di illegalità legati ai migranti”. Lo ha detto il ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, intervenendo oggi al Lido alla presentazione della seconda edizione del premio Migrarti, che ha l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale attraverso progetti cinematografici che vedono protagoniste le comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia.
In concorso quest’anno 23 cortometraggi (su 237 proposti) che saranno presentati al Lido nei prossimi giorni: l’8 settembre sarà annunciato il vincitore.
“Siamo in un’era in cui si semplifica un po’ tutto e quando alcuni fenomeni nuovi sono accompagnati da sentimenti di paura si semplifica ancora di più – ha aggiunto -. Il rischio in questo caso è semplificare tutto sotto un unico termine, immigrazione, dimenticando che l’immigrato non è solo quello che delinque, ma anche la badante che si occupa dei nostri genitori anziani o dei nostri bambini; quello che fa lavori che sono fondamentali per l’economia e lo sviluppo del nostro paese, che gli italiani magari non vogliono fare”.
Per il progetto Migrarti sia per la parte cinema, che per quella teatro, “le risorse sono già garantite anche per il 2018”, ha spiegato Franceschini.
Per Paolo del Brocco, ad di Rai Cinema, “Migrarti è un progetto lodevole, racconta un pezzo di questo paese che sta diventando importantissimo come i nuovi italiani. Noi daremo visibilità ai corti dall’8 settembre con Rai Cinema Channel, ma andranno anche una volta a settimana in onda su Rai1”.