martedì, 28 Marzo 2023

La fille inconnue dei Dardenne

La fille inconnue dei Dardenne
Photo Credit To Pietro Coccia

Cannes, 18 maggio (l.d.c.) “Amo il coraggio dei fratelli Dardenne, hanno fiducia nello spettatore” dice parlando di loro Adele Haenel, la protagonista del loro film La fille inconnue . “Per me sono il cielo del cinema europeo”. L’hanno conosciuta per caso al festeggiamento per un premio ed è stata una folgorazione. “Quando l’abbiamo incontrata abbiamo capito che la nostra protagonista doveva essere lei e abbiamo ringiovanito un personaggio che avevamo in testa da anni”, ha commentato Luc Dardenne presentandola alla stampa dopo la prima proiezione del film. “La verità è più forte della violenza, nella vita come nei loro film” insiste lei conquistata dal piacere di aver lavorato con I fratelli registi. E Jean Pierre: “Noi filmiamo la vita”, un punto di vista perfetto per sintetizzare il senso del film che presentano a Cannes in concorso alla vigilia di un’altra giornata importante ache per loro, produttori insieme a Valeria Golino e Riccardo Scamarcio di Pericle il nero di Stefano Mordini, dal romanzo omonimo, appena uscito in sala anche in Italia.

Alla vigilia del debutto sulla Croisette di Pericle tra i film di Un certain regard, i Dardenne sono ovviamente concentrati sul loro film: La fille inconnue è una storia che nasce da una morte misteriosa ma soprattutto dall’ultima richiesta di aiuto di una ragazza che prima di essere ritrovata senza vita ha bussato invano alla porta di Jenny, la dottoressa che in realtà per tutto il film cerca la verità su quella morte, segnata dal senso di colpa di non aver accolto quell’ultimo appello. Facile sottolineare che il film sia soprattutto un grido contro l’indifferenza, il silenzio, una certa complicità che rende a volte il mondo impermeabile ai sentimenti.

Cannes ci fa riflettere su questo tema con insistenza quest’anno: ieri con Julieta di Pedro Almòdovar oggi con la storia di questa ragazza sconosciuta che resta come un marchio nella memoria di un’altra donna, l’unica, decisa a trovare ua spiegazione della sua morte. Jenny cerca di cambiare l’indifferenza del mondo perchè è una donna, è la tesi dei dardenne. E le donne sono spesso protagoniste dei loro film, qui come sempre, perchè son oil future dell’umanità. “Sono un segnale di speranza” nel mondo perchè “fanno avanzare le cose e se ne prendono le responsabilità” E fanno in modo, dicono I Dardenne “che alla fine qualcuno trovi la verità”…

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