
Roma, 10 ottobre (Fr. Palm/Riprese video di Stefano Amadio) – Qualità sempre al primo posto, film “importanti” che profumano di Oscar, una star al giorno e un’identità sempre più definita: la Festa di Roma si prepara al suo 12.mo traguardo, forte del successo dello scorso anno e pronta, dal 26 ottobre al 5 novembre, a un’edizione “bella”, come la definisce in un solo semplice aggettivo il direttore artistico Antonio Monda, che resterà al timone della manifestazione per un altro triennio.
La notizia della sua riconferma è stata annunciata ieri, mentre oggi si è alzato il sipario sul programma, presentato alla stampa insieme a Piera Detassis, presidente della Fondazione Cinema per Roma, che sottolinea la mission, sempre più chiara: “Dobbiamo insistere ad andare oltre i confini, in un’aria di festa e coesione che non è solo un party. Siamo una vetrina, un luogo dinamico e anche una sintesi di culture, istanze, bisogni, nuove energie e follie”. Follie che vanno anche a “scaldare” l’aria: “C’è un cambiamento climatico del cinema e della temperatura della sala – dice la Detassis – C’è la voglia di consumare immagini in posti diversi e c’è un’invasione di queste immagini, su cui non possiamo chiudere gli occhi. Assistiamo alla nascita di nuove passioni e alla mutazione in corso, spalancando le finestre”.
E aprendo queste finestre, cosa vediamo/vedremo nel 2017? 14 anteprime mondiali, 10 internazionali e 10 europee, un ensemble di opere ben mirate e che meritano, secondo Monda: “Non siamo per l’allargamento, ma per il selezionare e lo scegliere solo il meglio – precisa – Trovate soltanto i film di cui siamo convinti e ormai a Roma si viene perchè si vuole venire, perchè si sceglie di essere qui”. E se in cartellone ci sono solo pochi italiani – Una questione privata dei fratelli Taviani, Nysferatu di Andrea Mastrovito e The Place di Paolo Genovese, a cui spetta la chiusura – questo è il motivo: “Affollare i festival di titoli non fa bene al nostro cinema – afferma Monda – Meglio dare spazio a quelle due o tre opere che valgono, perchè puntare sulla quantità non aiuta”.
I Taviani portano sullo schermo Fenoglio e hanno diretto Luca Marinelli, Valentina Bellè e Lorenzo Richelmy, mentre Genovese è partito dalla serie The Booth at the End e si è indirizzato anche stavolta verso un cast corale, riunendo, tra gli altri, Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Sabrina Ferilli, Vinicio Marchioni, Alba Rohrwacher, Rocco Papaleo, Alessandro Borghi e Silvio Muccino. Mastrovito, invece, promette di stupire: ha infatti scelto il linguaggio dell’animazione per rifare il grande classico di Murnau.
L’Italia è poi rappresentata da Da Wah di Italo Spinelli, voluto da Bernardo Bertolucci nel ruolo di guest director e dalla sezione “Riflessi”, che ospita, ad esempio, Dieci storie proprio così di Emanuela Giordano, Il mondo in scena, Spoleto – 60 anni di festival di Gérard Callat, Dalla quercia alla palma – I 40 anni di Padre padrone di Sergio Natiza, In un giorno la fine di Daniele Misischia, Tracce di bene di Giuseppe Sansonna e Lo chiamavano Bud Spencer, di Karl-Martin Pold.
Ad avvicinare le pellicole, che provengono da 31 nazionalità, due fili rossi, come svela Monda: la musica (con l’incontro con Michael Nyman e i documentari su Bob Dylan e Maria Callas) e lo sport (con l’incontro con Phil Jackson, i doc su Enzo Ferrari, il coach di Agassi Nick Bollettieri e la pattinatrice Tonya Harding).
Della selezione ufficiale, fanno parte Kathryn Bigelow con Detroit, Richard Linklater con Last Flag Flying, Scott Cooper con Hostiles, che darà il via alla Festa nel segno del western, Steven Soderbergh con Logan Lucky, Sally Potter con The Party e Barbara Albert con Mademoiselle Paradis.
Molti artisti accompagneranno le proiezioni e sfileranno sul red carpet, alcuni anche come protagonisti degli Incontri Ravvicinati: sono attesi, per incontrare il pubblico romano, David Lynch (che riceverà anche, dalle mani di Paolo Sorrentino, il Premio alla carriera), Vanessa Redgrave, Christoph Waltz, Jake Gyllenhaal, Xavier Dolan, Chuck Palahniuk, il già citato Michael Nyman, Phil Jackson e Ian McKellen, ai quali si aggiungono Nanni Moretti, Rosario Fiorello e Gigi Proietti.