
Lecce, 7 aprile (red. Cin.) – Prima o poi in un film di Carlo Verdone vedremo sicuramente Isabella Ferrari: non potrebbe essere altrimenti dopo le dichiarazioni pubbliche e la foto –lei sdraiata imprevedibilmente sul bordo del palcoscenico per parlare, con lui, al microfono in platea- che ha concluso a sorpresa la masterclass dell’attrice , con il pubblico al Festival del Cinema Europeo: “Non ci ho mai pensato, in effetti, ed è un peccato” dice Carlo. E lei: “Quando vuoi, sono pronta”.
Poche anticipazioni sul futuro già scritto e una grande sincerità negli incontri che, per il resto, nelle sue due giornate da protagonista al Festival Isabella Ferrari, Ulivo d’oro di quest’edizione che gli ha regalato un omaggio con una personale di 11 titoli e una mostra fotografica. Con sincerità e un pizzico di saggezza molto applaudita, l’attrice ha parlato di sé ai ragazzi delle scuole, poi alla stampa e al pubblico del festival prima della consegna del premio dicendo con consapevole serenità: “A cinquant’anni un’attrice non puo’ andar bene per tutti i ruoli. Vuol dire che interpreterò più spesso la parte di madre, è già accaduto tempo fa e sono preparata”.
E’ pronta intanto per tornare a teatro da ottobre con Valerio Binasco – “un artista che mi ha insegnato tantissimo” – e ha già in programma due film importanti, chissà il primo forse proprio con Ferzan Ozpetek, il film napoletano noir di cui a Lecce si è parlato visto che Ferzan e Valerio Mastandrea hanno siglato proprio a Lecce, con la Ferrari, un ‘triangolo’ nato sotto il segno del film di cui si è più parlato al Festival soprattutto con gli studenti: Un giorno perfetto, lucidamente premonitore, rivisto nove anni dopo, della tragedia che oggi tra le mura domestiche segna la drammatica realtà delle violenze familiari.
Al Festival del cinema europeo,che gli dedica una mostra fotografica e l’Ulivo d’oro, Isabella Ferrari nel suo bilancio, comunque, non rinnega niente: né le origini leggere con Sapore di mare (1983) di Carlo Vanzina, nè Dino Risi, Giordana, Mazzacurati o il cinema e la fiction tv di suo marito, il regista Renato De Maria, padre di due dei suoi tre figli: “Mi fido molto del loro sguardo e, per Renato, del suo cuore: mi piace vivere anche quotidianamente in simbiosi con il mio ambiente”.
Altre incursioni nella memoria: “Ricordo che sul set di Romanzo di un giovane povero (Coppa Volpi nel 1995) Scola mi aiutò a interpretare il monologo della donna che difende il suo compagno in un tribunale. ‘Come si chiama tua madre?’ mi domandò Scola a un attimo dal ciak ,‘Maria Videtti’ gli risposi. “Bene d’ora devi essere lei e ti chiami Videtti, pensala e stai in scena il più possibile dentro la figura di tua madre”. Con i registi comunque meglio gli scambi sul set dei provini (quello con Giuseppe Tornatore, meglio dimenticarlo per esempio…). O un vero e proprio corteggiamento diretto (“preferisco esserne oggetto anche se con Ferzan Ozpetek per Un giorno perfetto sono stata io a farmi avanti”. Aveva interpretato un piccolo ruolo in Saturno contro e sapeva del film tratto dal romanzo di Melania Mazzucco. “Ho letto subito il libro e ho cominciato a mandargli degli sms. Gli piaceva il mio modo di vedere la protagonista anche se in ballo c’era anche Margherita Buy. E’ stata una lunga trattativa ma alla fine è andata”.
Un cenno anche al successo nella fiction come il commissario Giovanna Scalise in Distretto di polizia (2000/2005), “un vero laboratorio artistico, anche se subito dopo sono tornata al cinema con Amatemi, diretta da Renato, nei panni di una donna lasciata dal marito che incontra diversi uomini” Un film che è una lettera d’amore. Da Sapore di mare a La grande bellezza un percorso lungo e importante: “Pensare che sono nata da una famiglia di contadini in un paese della provincia di Piacenza e se sono qui è perchè già a 15 anni volevo arrivare da qualche parte.
Che rapporto ha con la sua immagine, oggi? Pochi vezzi, meno che mai quello di rivedersi nei film: sul set non chiede lo specchio né il monitor e non controlla mai le nuove rughe. Ma è quello che accade a un’attrice che prima di tutto non dimentica di aver voluto una famiglia vera e dei figli. Qualcosa che per scelta negli ultimi due anni l’ha tenuta lontana dai set e dal palcosienico. “Mi sono presa del tempo per me, per i figli che crescono. Sono scesa per un po’ dai tacchi, senza tournée in giro per l’Italia”.Ma ora è di nuovo pronta.