martedì, 28 Marzo 2023

Il TFF punk tra Salvatores e Bowie

Il TFF punk tra Salvatores e Bowie

Roma, 9 novembre (Fr. Palm.) – Con Gabriele Salvatores nel ruolo di guest director e nel segno di David Bowie e del punk, il Torino Film Festival si prepara alla sua 34.ma edizione, dal 18 al 26 novembre, con la direzione di Emanuela Martini, schierando 158 lungometraggi, 43 anteprime mondiali e un film italiano in concorso, l’opera prima I figli della notte di Andrea De Sica.

Salvatores ha scelto per il pubblico “Cinque pezzi facili”, ossia quei film che gli hanno “fornito la spinta emotiva, irrazionale”, come ha spiegato, per avvicinarsi al cinema, lasciando da parte la carriera di avvocato: Jules et Jim, Blow-up, If…, Alice’s Restaurant e Fragole e sangue.

A Torino, attesi anche altri due amati registi italiani: Nanni Moretti, che guidò proprio la manifestazione e che torna per presentare il restauro di Palombella rossa, e Paolo Sorrentino, vincitore del Premio Langhe-Roero e Monferrato. Tra gli altri riconoscimenti assegnati, il Gran Premio Torino va quest’anno al direttore della fotografia Christopher Doyle, mentre ancora va scoperto chi vincerà il Premio Cabiria. E ancora, Costa-Gavras riceverà il Premio Maria Adriana Prolo alla carriera dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema AMNC), con una laudatio di Riccardo Scamarcio, che diresse in Verso l’Eden.

In gara, ci sono 15 pellicole. L’Italia è rappresentata unicamente da Andrea De Sica (figlio del compositore Manuel e nipote di Vittorio) con I figli della notte, una favola nera ambientata tra monti e boschi, che unisce suggestioni horror, ambizioni d’autore, analisi politico, cinefilia e postmoderno, strizzando l’occhio alle fiabe dei Grimm, ma anche a Bellocchio e a Lynch. Tra gli altri film “rivali”, Lady Macbeth di William Oldroyd, Porto di Gabe Klinger, prodotto da Jim Jarmusch, Christine (Chubbuck) di Antonio Campos, con Rebecca Hall , e La Mécanique de l’ombre di Thomas Kruithof, in cui recita anche Alba Rohrwacher. A decidere i vincitori, una giuria presieduta da Ed Lachman e composta dallo scrittore e regista canadese Don McKellar, da Mariette Rissenbeek, direttore generale di German Films Service, dal regista romeno Adrian Sitaru e dall’attrice israeliana Hadas Yaron.

Molto ampia la sezione “Festa mobile”, che si apre con la commedia americana Between Us di Rafael Palacio Illingworth e si chiude con Free Fire di Ben Wheatley, raccogliendo le opere più attese viste durante l’anno, tra la produzione mondiale inedita in Italia. Tra queste, Sully di Clint Eastwood, con Tom Hanks e Aaron Eckhart, anche interprete di Bleed for This di Ben Younger, Free State of Jones di Gary Ross, con Matthew McConaughey, Romeo and Juliet di Kenneth Branagh, Elle di Paul Verhoeven, L’avenir di Mia Hansen-Love, L’économie du couple di Joachim La Fosse, con Bérénice Bejo e Cédric Khan, Ilegitim del romeno Adrian Sitaru, Clash di Mohamed Diab, The Happiest Day in the Life of Olli Maki del finalndese Juho Kuosmanen, A Lullaby for a Sorrowful Mystery di Lav Diaz, La loi de la jungle di Antonin Peretjatko Tanti anche i titoli provenienti dal nostro paese: Slam – Tutto per una ragazza di Andrea Molaioli, tratto da Nick Hornby, con Jasmine Trinca e Luca Marinelli, il documentario La felicità umana di Maurizio Zaccaro, Nessuno ci può giudicare di Steve Della Casa, sui musicarelli e il rock anni ’60, Nome di battaglia donna di Daniele Segre, sulla Resistenza femminile e il già annunciato Roberto Bolle. L’arte della danza di Francesca Pedroni.

Il festival propone poi degli omaggi in “Festa Vintage”, ricordando David Bowie con Furyo di Nagisa Oshima, Michael Cimino, con la versione restaurata di The Deer Hunter, Gillo Pontecorvo con Giovanna e Raffaello Matarazzo con Giuseppe Verdi, La nave delle donne maledette.

In cartellone, anche la “Notte Horror” e la “Notte Punk”, con, tra gli altri, Antiporno di Sion Sono, King Cobra con James Franco, il giapponese Sadako v Kayako, ovvero The Ring vs The Grudge e Sam Was Here.

Tornano poi le sezioni dedicate ai documentari:  “Internazionale.doc” (11 titoli) e “Italiana.doc”, curate da Davide Oberto, oltre a TFFdoc/love. Confermata anche “Onde”, curata da Massimo Causo, con opere sperimentali.

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