
Roma, 30 novembre- Alessandro Gassmann è uno spietato serial killer nel nuovo film di Cosimo Gomez, dal 30 novembre su Netflix. Pura azione ne Il mio nome è vendetta, che vede protagonisti un padre (Gassmann), di nome Santo, ex sicario della criminalità organizzata, e una figlia (Ginevra Francesconi), un’adolescente campionessa di hockey, che dopo aver visto uccisi barbaramente la madre e lo zio da alcuni criminali, deciderà di allearsi con suo padre per vendicarsi senza pietà.
“Ho voluto fare un revenge movie, un genere che ha una grande tradizione oltreoceano, ma che si vede poco in Italia”, spiega il regista, che dirige il suo quarto lungometraggio dopo Io e Spotty, Brutti e cattivi e Sangue gruppo zero.
Le referenze: il cinema di Tony Scott per Gomez (“un grande regista che andrebbe rivalutato”) e l’attore Liam Neeson per Gassmann: “Siamo molto simili fisicamente, abbiamo le gambe molto lunghe, per cui mi sono ritrovato in lui per la mia fisicità”. E poi aggiunge: “Non sono uno particolarmente agile e mi sono dovuto allenare molto. Mi hanno aiutato le lezioni che mi ha dato uno stuntman e anche gli storyboard disegnati da Gomez”.
Infine il regista, che sta già lavorando al sequel del film, conclude: “Questo è un film di genere e di vendetta. Non parla della ‘ndrangheta. Volevo fare vivere questa avventura a un padre e a una figlia. Santo è una persona che ha cercato di cambiare il proprio destino, ma poi il destino è tornato a prenderlo”.