
Cannes, 28 maggio – (Red. Cin) Una Palma d’oro che va a un film ”che parla di una cosa che sperimentiamo tutti oggi, il politicamente corretto. E’ una dittatura orribile come ogni dittatura. E il regista ha trattato un tema così delicato con un’immaginazione incredibile e un grandissimo humour. Gli attori e tutto il resto è eccellente. E’ un fil, che amerei rivedere perché è talmente ricco di cose, ed è realizzato con una mano da maestro”. Così Pedro Almodovar ha spiegato il massimo premio della 70/a edizione del Festival di Cannes consegnato nella cerimonia di chiusura presentata dalla madrina Monica Bellucci, alla dramedy satirica The square di Ruben Ostlund. Il regista travolto dal momento ha voluto festeggiare sul palco chiedendo a tutto il pubblico di unirsi a lui in un classico grido della felicità svedese (uscito in realtà poco convinto). La scelta della giuria ha smentito gran parte delle previsioni della vigilia, nelle quali si davano per favoriti Loveless di Andrei Zvyagintsev (al quale è andato il premio della giuria) e Une femme douce” dell’ucraino Sergeï Loznitsa, assente dai premi.
Il palmares (che ha visto esclusi anche i due film prodotti da Netflix), con la Palma della miglior regia a Sofia Coppola per L’inganno ha regalato a Cannes, la seconda vittoria del riconoscimento da parte di una cineasta nella storia del Festival. La regista, assente alla cerimonia, ha mandato un messaggio nel quale ha ringraziato fra gli altri, il padre ”per g avermi insegnato ad amare il cinema ed a scriverlo” e Jane Campion, ”fonte d’ispirazione per tutte noi”.
Un altro dei favoriti della vigilia, 120 battements par minute di Robin Campillo, che rievoca la battaglia civile negli anni ’90 del gruppo Act Up Paris per porre al centro del dibattito sociale e politico la lotta contro l’Aids, ha vinto il Gran Prix della Giuria. ”E’ un film straordinario che quasi tutta la giuria ha amato profondamente” ha detto Almodovar, cedendo per un attimo alla commozione.
Senza troppe sorprese invece Diane Kruger ha conquistato il premio della miglior attrice per In the fade di Fatih Akin, nel ruolo di una donna che cerca vendetta contro i terroristi neonazisti che gli hanno sterminato la famiglia. L’attrice tedesca ha dedicato la vittoria proprio alle vittime del terrorismo: ”Non sarete dimenticate” ha detto sul palco. A vincere come miglior attore è stato invece Joaquin Phoenix per You were never really there di Lynne Ramsey (premiata anche per la sceneggiatura, ex aequo con Yorgos Lanthimos per The killing of the sacred deer). L’attore chiaramente non se l’aspettava tanto che sul palco si è scusato per essere venuto in scarpe da tennis.
Il premio speciale per il 70/o anniversario l’ha vinto invece l’attrice regina di questa edizione, con quattro film nel programma ufficiale, Nicole Kidman. Anche lei assente, ma mandato un video messaggio di ringraziamento dalla sua casa a Nashville, ma ha avuto anche una scherzosa controfigura in Will Smith.
Tutti i premi della 70/a edizione:
Palma d’oro
The square di Ruben Ostlund
Premio del 70/o anniversario
Nicole Kidman
Gran Prix della giuria
120 Battements par minute di Robin Campillo
Miglior regia
Sofia Coppola per L’inganno
Miglior attore
Joaquin Phoenix per You were never really here
Miglior attrice
Diane Kruger per In the fade
Premio della giuria
Andrey Zvyagintsev per Loveless
Premio per la sceneggiatura
Yorgos Lanthimos per A Killing of a Sacred Deer e Lynne Ramsay You Were Never Really Here.
Miglior cortometraggio
A Gentle Night del cinese Qiu Yang
Camera d’Or
Jeune Femme (Montparnasse Bienvenue) di Léonor Sérraille