
Lido Di Venezia, 1 settembre (r.cin.) – Un film “sulla necessità di comprendere per esorcizzare la paura dell’altro”: così Amy Adams considera Arrival di Denis Villeneuve, con Jeremy Renner, lo sci-fi in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e in sala dal 24 novembre con Warner. Nella storia, uno degli archetipi di questo tipo di racconto, l’arrivo degli alieni, viene rielaborato in chiave umanistica, nello sguardo del talentuoso Villeneuve, ora sul set del sequel di Blade Runner.
Amy Adams, che domani sarà di nuovo protagonista in Nocturnal animals di Tom Ford, è Louise Banks, linguista che ha da poco perso la figlia per un tumore, incaricata di trovare un modo di comunicare con gli alieni, dopo lo sbarco di 12 gusci alieni che irrompono sulla Terra.
“L’elemento di fantascienza della storia mi è piaciuto – dichiara – E’ bello riceverlo da un uomo d’arte pieno di potenza come Villeneuve. E’ una grande gioia lavorare con lui, è concentrato, ma anche sereno e calmo”. Sul suo ruolo, invece, dice: “Ho sentito un feeling forte con la mia Louise. Non mi sembrava strana, ma simile a tante donne che lottano per il proprio lavoro ogni giorno. D’altronde, la nostra vita è alla ricerca di un continuo equilibrio tra sfera personale e lavoro”.
Al suo fianco, lo scienziato interpretato da Jeremy Renner. “C’è qualcosa di affascinante tra i temi del film – ha spiegato l’attore – Emerge che quando l’umanità è al suo punto peggiore riesce a tirare fuori il meglio di sè, attraverso la compassione. Questo per me è uno tra i copioni migliori mai letti”. Elogi anche da parte sua al regista: “Ha una grande intelligenza emotiva – sottolinea – Non so come faccia a ponderare tutto quello che gli passa per la testa, è equilibrato, paziente e concede grande libertà sul set, anche se sa tenere il timone. Sempre”.