
Roma, 10 ottobre – A 90 anni, è morto ieri sera a Varsavia il grande regista polacco, Andrzej Wajda.Il cineasta, che è stato fra i punti di riferimento per tre generazioni di autori europei, aveva vinto nel 1981 la Palma d’oro a Cannes, con ‘L’uomo di ferro’, sulla nascita e l’ascesa del sindacato Solidarnosc nei cantieri navali di Danzica. Nel 2000 il regista aveva anche ricevuto l’Oscar alla carriera.
E nel 2009 il SNGCI gli aveva assegnato il Nastro d’argento del Ventennale, riservato ad una personalità del cinema europeo di particolare rilievo per l’insieme della sua opera o della sua attività.
A Wajda, che lo ritirò straordinariamente a Venezia, in occasione della Mostra del Cinema andò non a caso nell’anno di Katyn, il suo ultimo film, che era distribuito in Italia da Movimento Film.
Il suo ultimo film ‘Afterimage’, che è stato scelto poche settimane fa per rappresentare la Polonia ai prossimi Oscar sarà presentato giovedì a Roma durante la Festa del cinema, presentato dall’equipe e gli attori che lo hanno realizzato. Il film racconta la vita del pittore polacco Wladyslaw Strzeminski (1893-1952) e delle repressioni da lui subite nel dopoguerra in Polonia per il rifiuto di piegarsi alle regole del ‘realismo socialista’, ovvero la dottrina ufficiale imposta agli artisti dal Partito comunista.