Firenze, 1 novembre- La giornata di sabato 1° novembre a France Odeon si apre alle 10:30 al Cinema La Compagnia con la conferenza stampa di Laure Calamy e Fabien Gorgeart, in occasione della prima mondiale del loro film C’est quoi l’amour ?.
Alle 11:00, sempre al Cinema La Compagnia, si celebra l’arte dell’animazione con l’anteprima italiana di Marcel et Monsieur Pagnol di Sylvain Chomet, in collaborazione con Lucca Comics & Games 2025. Il film, accompagnato dalla raffinata colonna sonora di Stefano Bollani, che sarà presente in sala, è un commosso omaggio al grande scrittore e cineasta Marcel Pagnol, nel 130° anniversario della sua nascita. Chomet – autore di culto dell’animazione francese – intreccia ricordi, invenzione e nostalgia in un viaggio poetico nella memoria, introdotto dal critico Marco Luceri. A seguire, un Q&A con il musicista e la troupe.
Alle 16:00, France Odeon propone un’altra anteprima italiana, L’inconnu de la Grande Arche di Stéphane Demoustier, in collaborazione con l’Ordine e la Fondazione Architetti di Firenze. Ispirato a una storia vera e dimenticata, il film ricostruisce la parabola dell’architetto danese Otto Von Spreckelsen, autore della Grande Arche de la Défense. A discuterne in sala, dopo la proiezione, due voci d’eccezione: gli architetti Massimiliano Fuksas e Valerio Barberis.
Alle 18:45, arriva uno dei titoli più attesi del festival: C’est quoi l’amour ? di Fabien Gorgeart, in anteprima mondiale, alla presenza del regista e dell’attrice Laure Calamy. Una commedia anticonvenzionale e irriverente, che attraverso il paradosso di un secondo divorzio “religioso”, accompagna lo spettatore in un viaggio surreale e tenero tra burocrazia, fede, famiglia e relazioni.
Alle 21:15, chiusura in grande stile con Nouvelle Vague di Richard Linklater, presentato a Cannes. Il regista texano rende omaggio con passione e accuratezza alla nascita del film À bout de souffle di Jean-Luc Godard e, con esso, alla generazione della Nouvelle Vague. Un’opera tra documentario e finzione, che rievoca un momento rivoluzionario del cinema francese e invita a riflettere sul senso stesso del “fare cinema” oggi.

