HomeARTICOLIAl via il MedFilm Festival, il festival del cinema del mediterraneo

Al via il MedFilm Festival, il festival del cinema del mediterraneo

Roma, 29 ottobre- “Il MedFilm Festival racconta il nostro mediterraneo, pieno di meraviglia, ma anche di tante contraddizioni. Questa è la trentunesima edizione, una cifra incredibile, sono tanti anni, ma questo progetto continua a essere giovane, attuale e contestualizzato alla realtà”. Così Ginella Vocca alla presentazione del MedFilm Festival, da lei diretto e fondato, festival che torna ad animare la Capitale dal 6 al 16 novembre con tanto cinema del mediterraneo.

Il tema di quest’anno è la Speranza, intesa come spinta vitale e attiva verso un futuro di pace. Ben 83 i titoli in programma (di cui diciotto cortometraggi in concorso) in rappresentanza di 33 paesi. Otto i titoli in concorso che spaziano tra finzione e documentario e interrogano il rapporto tra personale e politico, intimo e collettivo. Si parte con Calle Màlaga di Maryam Touzani, candidato marocchino agli Oscar 2026 e distribuito da Movies Inspired, storia della riscoperta sentimentale e sessuale di Maria (una straordinaria Carmen Maura), settantanovenne spagnola che vive a Tangeri. Si prosegue poi con A Sad and Beautiful World di Cyril Aris, candidato libanese agli Oscar 2026, storia d’amore tra Nino e Jasmina e anche della città di Beirut tra passioni, dolori e speranze; Promis le ciel della regista tunisina Erige Sehiri; Ciudad sin sueno, un coming of age di Guillermo Galoe ambientato a Madrid; l’horror Les Tempetes di Dania Reymond-Boughenou e il film a metà tra thriller e noir Le aquile della Repubblica. Infine With Hasan in Gaza del libanese Kamal Aljafari, ritratto di una Gaza che non c’è più.

Due gli omaggi di questa edizione: il primo è un dittico dedicato alla Palestina con Gli ingannati di Tewfik Saleh (1972) e Il tempo che ci rimane di Elia Suleiman; il secondo è un ricordo del grande regista francese Paul Vecchiali (Premio alla Carriera del MedFilm nel 2014) con Paul a Mayerling- Un racconto di Antonio Pettinelli.

Il più alto riconoscimento conferito dal MedFilm Festival, il Premio Koinè, rivolto a personalità del mondo dell’arte, della scienza, dell’impresa culturale e dell’associazionismo che si siano distinte per l’impegno a mantenere vivo il dialogo tra i popoli del Mediterraneo, verrà conferito alla giornalista e attivista palestinese Aya Ashour, mentre il Premio alla Carriera del MedFilm Festival 2025 va al regista, sceneggiatore, compositore, attore e produttore algerino di etnia rom Tony Gatlif. Chevalier de la Légion d’Honneur e vincitore per la miglior regia a Cannes 2004 con Exils.

Tra le novità di questa edizione, nell’ambito del Giubileo 2025, il significativo Premio Ecumenico istituito insieme all’Institut Français – Centre Saint-Louis, riservato al film che sappia raccontare la profondità dell’esperienza umana, mettendo in luce valori universali come la speranza, la giustizia e la solidarietà. In cartellone anche le sezioni Voci dal Carcere; Sguardi dal Futuro e la sezione fuori concorso Atlante con tre film sul tema della famiglia : il doc My Father and Gheddafi della regista libica Jihan K ; il viaggio musicale Ange di Tony Gatlif e la commedia politica Divine Comedy del regista iraniano Ali Asgari. Nella sezione Perle dedicata al migliore e spesso invisibile cinema italiano, quattro film profondamente politici : da Portuali di Perla Sardella, testimonianza della lotta dei portuali di Genova per un mondo migliore, a Come la notte di Liryc Dela Cruz, ritratto di una famiglia filippina in Italia, ma anche persone detenute con il documentario Nella colonia penale di Gaetano Crivaro, Silvia Perra, Ferruccio Goia e Alberto Diana e il racconto delle ultime colonie penali attive in Europa e pastori con Abele di Fabien Volti, che si muove tra i deserti della Palestina e quelli della Sardegna.

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