Venezia, 2 settembre- “Questo è un tema davvero importante, quando ero adolescente non c’erano i social e non ho vissuto quell’età con la pressione del mondo esterno. Ora i social possono anche diventare devastanti e pericolosi se vengono presi come modelli. Dobbiamo seguire la versione migliore di noi stesse, non di qualcun’altro. Le donne sono quelle che subiscono gli attacchi maggiori sui social e questo è molto inquietante”.
Così l’attrice Valeria Solarino alla presentazione del corto (IM)PERFETTA, tra gli eventi speciali della Mostra del Cinema di Venezia, nel quale interpreta la mamma di Elena, interpretata da Francesca Michielin, una ragazza di diciannove anni che quando si guarda allo specchio non si piace e prova disagio. Quando il suo fidanzato la lascia, le sue insicurezze la portano a sentirsi brutta e inadeguata, fino a chiudersi in casa per giorni. A consolarla però arriva una nuova “amica” virtuale, Marta Tiberini, un profilo che Elena trova online e dal quale resta affascinata.
Marta è bella, sicura di sé e pronta ad ascoltare Elena in tutte le sue fragilità, ma oltre a questo sembra risolvere tutto grazie a strategie e trucchi di bellezza, ad iniziare da quelle pillole dimagranti che già dal nome “Perfetta”, sembrano infallibili. È questo il modello di perfezione che diventa per Elena l’obiettivo da raggiungere. Ma Elena imparerà a proprie spese quando, grazie alla Polizia Postale, verrà svelata l’identità di chi non meritava la sua fiducia, e che essere “imperfetta” vale molto di più. Il corto, vincitore del progetto La realtà che non esiste, è prodotto da One More Pictures e Rai Cinema e da ora sarà disponibile su Rai Play.
Scritto da Margherita Pezzella: “Ho frequentato molto il mondo della danza e purtroppo devi tenerti in quella giusta taglia. C’è questo ideale di perfezione. Alcune mie compagne non mangiavano a pranzo, piuttosto si bevevano un caffè. Nessuno di noi è perfetto. La perfezione non esiste”. E il regista Nicolò Bressan Degli Antoni aggiunge: “Quando ho letto questa sceneggiatura l’ho sentita subito sulla mia pelle”. Mentre Francesca Michielin dice: “Uno psicologo mi ha detto dove c’è imperfezione non c’è umanità. Quindi viva l’imperfezione. Viviamo in una società patriarcale e purtroppo spesso le donne vengono discriminate”.
Gennaro Coppola (One More Pisctures): “Il corto è un formato particolare, ma un bel sistema per comunicare dei messaggi. Prima in sala poi su Rai Play, vogliamo sensibilizzare su un mondo che sta subendo degli attacchi fortissimi. La tecnologia è una grande minaccia, non sappiamo quali sono i limiti sui quali andiamo a operare. I giovani sono i più esposti a questo tipo di contaminazione e purtroppo anche gli adulti. Quest’anno l’argomento è l’identità digitale. Vogliamo continuare a sensibilizzare i giovani su queste tematiche”. Mentre Paolo Del Brocco (Rai Cinema): “Le sfide su questi progetti sono molteplici. Mi auguro di poter arrivare a tanti pubblici diversi e di far avvicinare i ragazzi al cinema”.

