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40 anni di SIC, in concorso anche due italiani: ‘Agon’ e ‘Waking Hours’

Venezia, 21 luglio- “Quarant’anni di Settimana Internazionale della Critica, dieci di SIC@SIC. Un doppio anniversario che non si carica di nostalgia, ma – al contrario – rinnova lo slancio e la curiosità per il presente e il futuro del cinema e del mondo”, così la delegata generale della SIC Beatrice Fiorentino che oggi ha presentato la selezione della prossima Settimana Internazionale della Critica, arrivata alla sua quarantesima edizione.
La sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (27 agosto – 6 settembre 2025) e composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti presentati in anteprima mondiale. La selezione è curata dalla Delegata Generale della SIC Beatrice Fiorentino con i membri della commissione di selezione Matteo Berardini, Marianna Cappi, Francesco Grieco, Marco Romagna.

Gusto della scoperta e film che rilanciano le sfide e le tensioni del nostro tempo, questi i criteri per la selezione che vede in concorso ben due italiani. ‘Agon’ di Giulio Bertelli, una coproduzione Italia, Stati Uniti e Francia, che narra le storie di tre atlete mentre si preparano e poi gareggiano nelle discipline di tiro a segno, scherma e judo ai fittizi Giochi Olimpici di Ludoj 2024. E il film documentario ‘Waking Hours’ di Federico Cammarata e Filippo Foscarini, una produzione Volos Films Italia e Pulpa Film in collaborazione con Rai Cinema. Un doc sulla soglia della foresta, dove furtive presenze umane si radunano attorno al fuoco, mentre in lontananza rimbombano colpi di armi da fuoco. Non distante, un muro di metallo affilato marca l’inizio dell’Europa.Un clan di passeurs afgani vive nell’attesa di persone da traghettare dall’altro lato del confine,vagando attraverso il labirinto di una notte perpetua e senza sonno.

Sempre in concorso: ‘Cotton Queen’ della sudanese- russa Suzannah Mirghani (Germania, Francia, Palestina, Egitto, Qatar, Arabia Saudita 2025), un film che si svolge in un villaggio di coltivatori di cotone in Sudan e che vede protagonista un’adolescente cresciuta con le storie eroiche di resistenza ai colonizzatori britannici che le racconta la nonna, matriarca della comunità. ‘Gorgonà’ di Evi Kalogiropoulou, tra iconografia pop e tragedia greca, con al centro due donne che non temono il confronto con il potere in una piccola città in Grecia dominata da un’imponente raffineria di petrolio.
‘ISH’ di Imran Perretta (Regno Unito), un racconto di formazione poetico, con protagonisti un gruppo di ragazzi musulmani che affronta il passaggio all’età adulta nella periferia di Londra.
Infine l’horror ‘Roqja’ di Yanis Koussim (Algeria, Francia, Qatar, Arabia Saudita) sull’Alzheimer, ma anche una riflessione sulla memoria e sull’identità frantumata del mondo arabo e l’esordio ‘Straight Circle’ di Oscar Hudson (Regno Unito, Sud Africa) su due soldati nemici di stanza sul remoto confine di un deserto vasto e senza nome.

Fuori concorso il film d’apertura ‘Stereo Girls’ della francese Caroline Deruas Peano, un coming of age con protagoniste due adolescenti che vivono nel sud della Francia negli anni novanta. E sempre fuori concorso il film di chiusura ‘100 Nights of Hero’ dell’inglese Julia Jackman, con Emma Corrin, Nicholas Galitzine, Charli XCX
tratto dall’omonimo graphic novel, una spassosa commedia in costume che rilegge la figura di Sherazade in chiave queer, modernista e femminista.

Per il decimo anno di SIC@SIC – Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica, che ha preso il via nel 2016 inaugurando una fertile collaborazione tra SIC e Cinecittà, affermandosi come punto di riferimento per la scoperta di giovani talenti, troviamo sette cortometraggi. Un solo ritorno, quest’anno, quello di Lorenzo Quagliozzi, che in ARCA combina immagini d’archivio e deep fake per proiettarsi nel futuro portando con sé la storia del cinema come solo bagaglio a mano. Tra i titoli: El pütì pèrs, di Paolo Baiguera, un Pinocchio al contrario; Festa in famiglia di Nadir Taji, è un lucido e disturbante spaccato familiare che indaga, non senza ferocia, le dinamiche sociali e le crepe allargate nelle relazioni domestiche; Marina di Paoli De Luca, un canto d’amore e di attrazioni sotto il sole ; La moto di Matteo Giampetruzzi, un pericoloso gioco di attrazioni, di dominio e sottomissione; The Pørnøgraph r del collettivo HARIEL, attraverso l’uso di immagini generate con l’AI, si addentra -letteralmente- nel corpo dell’immagine per sfidarne i limiti e analizzarne la natura e l’impatto sociale; Sante di Valeria Gaudieri
indaga con eleganza la dicotomia tra purezza e desiderio, tra corpo e spiritualità.
A inaugurare la decima edizione di SIC@SIC sarà una delle voci più brillanti del presente del cinema italiano: Fabio Bobbio, che dopo il notevolissimo esordio I cormorani torna, con Restare, a fotografare la linea d’ombra, catturando l’istante di passaggio alla vita adulta di due giovani innamorati. L’ultimo sguardo è affidato a Simone Massi: Confini, canti, nel chiaro-scuro del suo tratto inconfondibile, attraversa la storia del Novecento soffermandosi su personaggi chiave che hanno contribuito a superare l’idea di frontiera come limite o barriera.

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