Napoli, 31 Maggio– “E’ importante, un’ottima cosa che la critica e il giornalismo riconoscano il valore di un’arte che non si lascia condizionare dalle pressioni politiche e che quest’opera cinematografica -come quella letteraria da cui proviene- nelle sue qualità artistiche anche attraverso un premio parli a milioni di persone, in Italia e in un mondo mai tanto preoccupato per le sorti della democrazia” ha detto ai giornalisti lo scrittore Antonio Scurati attento a sottolineare, a Napoli, che proprio questa sia “una delle più alte funzioni dell’arte”.
Un messaggio importante e, dice Scurati, “è importante che parta proprio da qui, dal Lungomare di Castel dell’Ovo davanti al quale non si può non rimanere ammaliati dalla visione. Nulla è più potente di questo” dice ancora l’autore di M-Il figlio del secolo, Serie dell’anno premiata dai Giornalisti Cinematografici con il Nastro d’Argento andato a Scurati, da cui tutto è iniziato, al regista Joe Wright, agli autori della sceneggiatura , ai produttori Nils Hartmann (Executive Vice President Sky Studios per l’Italia), Lorenzo Mieli per The Apartment – società del Gruppo Fremantle e Annamaria Morelli AD per The Apartment, in collaborazione con Fremantle e con Cinecittà S.p.A., dove sono state ricostruite gran parte delle scenografie, rappresentata a Napoli dall’AD Manuela Cacciamani.
Nastri anche agli sceneggiatori Stefano Bises e Davide Serino che hanno scritto con lo stesso Scurati anche il soggetto di serie e di puntate, tra i numerosi interpreti, dell’intero cast a Luca Marinelli, tra i più iconici protagonisti dell’anno e a Barbara Chichiarelli splendida coprotagonista femminile per la sua interpretazione siglata da una forza magnetica e una rappresentazione moderna, dal tono di una potentissima.‘dark lady’.
M-il figlio del secolo , come sappiamo, è la storia dell’ascesa al potere di Benito Mussolini, dalla fondazione dei Fasci italiani di combattimento del marzo 1919 al discorso in Parlamento del 3 gennaio 1925. M, una miniserie televisiva italo-francese diretta da tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, premio Strega, nel quale il protagonista è il Mussolini giornalista trentacinquenne direttore de Il Popolo d’Italia che fonda i Fasci italiani di combattimento dando inizio, un anno dopo al fascismo. Ha un ruolo importante accanto a lui tra i molti protagonisti di quegli anni, Margherita Sarfatti, interpretata da Barbara Chichiarelli, ricca ereditiera veneziana, ebrea, coltissima, collezionista d’arte, musa confidente e amante di Mussolini. Una sorta di ‘pigmalione’ di Benito Mussolini, nella visione di Wright una vera e propria talent scout.
Così l’ha descritta fin dai giorni del set proprio l’attrice che l’ha rappresentata come una donna avanti con i tempi, ambiziosa e amante del potere. “Abbiamo lavorato sulla sua parte oscura” ha detto del suo personaggio la Chichiarelli a Napoli, in perfetta sintonia con Scurati nell’appello per la democrazia e contro il fascismo, condiviso con lo scrittore.