Roma, 18 febbraio- “Questa serie non si limita a raccontarci la difficoltà e la complessità dei rapporti genitoriali, ma allarga il suo sguardo su un mondo molto più ampio, che è quello di una famiglia allargata, un gruppo di persone che si stringe attorno a due bambini per preservarne la serenità e dare loro un futuro di speranza dopo la morte del padre”. Così il regista Claudio Cupellini che dirige ‘Storia della mia famiglia’, su Netflix dal 19 febbraio.
Protagonista un padre di nome Fausto (Eduardo Scarpetta) malato terminale e fortemente preoccupato per il futuro (senza di lui) dei suoi due figli. Al suo fianco i suoi migliori amici (Cristiana Dell’Anna e Antonio Gargiulo), ma anche sua madre (Vanessa Scalera) e suo fratello (Massimiliano Caiazzo). Una dramedy che alterna presente e passato, con il ricordo della storia d’amore tra Fausto e Sarah (Gaia Weiss) e nella quale commedia e dolore si mescolano senza soluzione di continuità.
Scritta da Filippo Gravino e Elisa Dondi la serie di sei episodi, come sottolinea Gravino, racconta: “esseri umani fragili, fallati, inadeguati, delusi, esasperati, ma vivi e vegeti, mossi dal desiderio ingenuo e comprensibile di cercare di essere felici. Quella voglia sbilenca, a volte illusoria, altre volte vitale, che, nella mia vita vera, mi commuove dei membri della mia personale tribù”.
Prodotta da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra, ‘Storia della mia famiglia’ è stata girata tra Roma, Napoli e la costiera Sorrentina.