Roma, 11 settembre- “Un film di sentimenti e di decisioni forti”. Così Diego Abatantuono definisce l’opera prima di Gianni De Blasi tratta dal romanzo L’ultima settimana di settembre di Lorenzo Licalzi (edito da Rizzoli) e dall’omonimo titolo di cui è protagonista al fianco del giovane esordiente Biagio Venditti, in uscita il 12 settembre distribuita da Medusa.
Scritto dallo stesso regista (De Blasi è stato aiuto regista di cortometraggi e film per il cinema, tra cui “L’altra metà”- candidato David di Donatello e menzione ai Nastri d’Argento 2010-, “La giornata”- Candidato ai David di Donatello 2018 e premiato ai Nastri d’Argento 2018)- e “Il bene mio” di Pippo Mezzapesa) e prodotto da Tramp Limited in associazione con Passo Uno Cinema e Medusa Film, in collaborazione con Prime Video il film presentato in anteprima in apertura allo scorso Giffoni è un road movie che vede protagonisti un anziano scrittore che si vuole togliere la vita di nome Pietro Rinaldi (Abatantuono) e suo nipote sedicenne Mattia (Biagio Venditti) .
Nella storia Pietro progetta di suicidarsi nel giorno del suo compleanno quando un’inattesa tragedia sconvolge i suoi propositi: la morte improvvisa di sua figlia e del genero a causa di un incidente d’auto. Questo lo porterà a doversi occupare di suo nipote.
“Io ci credo nel destino e il motore della vicenda è legato al caso e al destino che apre a questo viaggio e a questo rapporto obbligato perché si capisce che inizialmente questo nonno non ha alcuna intenzione di prendere con sé questo nipote perché è un cinico- commenta Abatantuono-. È un film che parte cupo e malinconico e poi si apre nel finale. Ci si poteva mettere più ironia, ma ne ho messa il minimo indispensabile perché stesse in piedi la drammaticità della storia. E Biagio Venditti ha davvero un talento naturale. Lavorare con i giovani poi ti dà davvero tanta energia e vitalità”.
E sul suo personaggio: “Corrisponde alla mia età e mi sembrava interessante anche il suo rapporto con l’adolescenza che è quello che ho con i miei figli e i miei nipoti. Caratterialmente spero che non mi corrisponda, magari solo in momenti di grande sconforto. La mia vita è fatta di piaceri e divertimento. Sono una delle persone più fortunate del mondo. I rimpianti nascono dalla mia piacevolezza di aver vissuto con dei figli e dei nipoti fantastici, e mogli brave. La natura e il destino mi hanno dato tutto quel che volevo senza neanche dovermelo guadagnare. Certo è che diventare vecchi quando si è stati così bene è proprio un peccato”.