
Roma, 26 aprile – Questa 93/a edizione degli Academy Awards, con una serata in atmosfera intima e low key, regala trionfi e sorprese, e per gli italiani la delusione di non aver vinto nessuna delle tre statuette per le quali erano in lizza artisti del nostro Paese: i due per costumi e trucco e acconciatura di Pinocchio (in entrambi i casi han vinto Ma Rainey’s Black Bottom.) e quello per la canzone, che vedeva in lizza Laura Pausini, Niccolò Agliardi e Diane Warren per Io Sì da la vita davanti a sé con Sophia Loren. A vincere invece è stata la cantautrice polistrumentista H.E.R, con Fight for you (Judas and the Black Messiah) Secondo previsioni è Nomadland a ottenere gli Oscar per miglior film e regiaa Chloe Zhao (seconda cineasta a conquistare il premio dopo Kathryn Bigelow), ai quali si aggiunge un po’ a sorpresa quello per la migliore attrice protagonista a Frances McDormand (che raggiunge così quota tre Oscar vinti come attrice). La più grande sorpresa della serata è arrivata per L’Oscar al migliore attore protagonista, dove era data per strafavorita la vittoria postuma di Chadwick Boseman per Ma Rainey’s Black bottom. A conquistare la statuetta è stato invece Anthony Hopkins (non presente in sala a Los Angeles ne’ in collegamento) per la sua straordinaria performance in the Father (al quale va anche l’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale). L’attore gallese qui al secondo Academy Award dopo quello del 1992 per Il silenzio degli innocenti, a 83 anni è l’interprete più anziano a conquistare un Academy Award. Rispettate le previsioni per i due attori non protagonisti, con le vittorie di Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah e Youn Yuh-jung per Minari, che in un discorso ricco di humour, non ha trattenuto la gioia per l’incontro con il premiatore, Brad Pitt (coproduttore del film) .
Sounds of metal porta a casa due statuette (suono e montaggio). Tra i momenti più emozionanti della serata l’In memoriam dedicato a tutti i protagonisti del mondo del cinema scomparsi nell’ultimo anno (tra i volti ricordati anche Ennio Morricone, il produttore Alberto Grimaldi e il direttore della fotografia Giuseppe Rotunno)e il discorso di Thomas Vinterberg, che ha vinto con un altro giro l’oscar per il miglior film internazionale: il regista danese ha reso omaggio alla figlia morta in un incidente d’auto, qualche settimana prima di iniziare le riprese. Da ricordare, tra i momenti più leggeri, anche la classe di Glenn Close, che anche stavolta, all’ottava nomination, non ha conquistato l’Oscar ma con grande autoironia ha accettato la sfida di accennare un mini ballo nel segmento di alleggerimento (uno dei pochi) dedicati alle canzoni nominate o non nominate all’Oscar.
Tutti i vincitori
Ecco la lista completa delle candidature
Miglior film
Nomadland
Migliore regia
Chloé Zhao per Nomadland
Migliore attrice protagonista
Frances McDormand, Nomadland
Migliore attrice non protagonista
Youn Yuh-jung per Minari
Miglior attore protagonista
Anthony Hopkins per The Father
Miglior attore non protagonista
Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah
Migliore sceneggiatura originale
Emerald Fennell per Una donna promettente
Migliore sceneggiatura non originale
Florian Zeller e Christopher Hampton per The Father
Miglior film internazionale
Un altro giro di Thomas Vinterberg (Danimarca)
Miglior documentario
Il mio amico in fondo al mare
Miglior film d’animazione
Soul
Miglior corto d’animazione
If Anything Happens I Love You
Miglior colonna sonora originale
Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste per Soul
Migliore canzone originale
Fight for You – Musiche di H.E.R. e Dernst Emile II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas, per Judas and the Black Messiah
Miglior montaggio
Mikkel E. G. Nielsen per Sound of Metal
Migliore fotografia
Erik Messerschmidt per Mank
Migliore scenografia
Donald Graham Burt e Jan Pascale per Mank
Migliori costumi
Ann Roth per Ma Rainey’s Black Bottom
Migliori effetti speciali
Scott R. Fisher, Andrew Jackson, David Lee e Andrew Lockley per Tenet
Miglior trucco e acconciatura
Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson per Ma Rainey’s Black Bottom
Miglior sonoro
Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh per Sound of Metal
Soul
Miglior cortometraggio
Two Distant Strangers
Miglior corto documentario
Colette